“Tutto andrà bene”, frase di speranza di Giuliana di Norwich

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“All shall be well”,. “Tutto andrà bene”. La frase che sbuca sulle vie e i balconi d’Italia al tempo del Coronavirus è una espressione che usò Giuliana di Norwich, (8 novembre 1342 – 1416) una mistica inglese, santa della Chiesa anglicana e considerata beata dalla Chiesa cattolica.

Nelle Rivelazioni, al capitolo 27, scrisse: “È stato necessario che esistesse il peccato; ma tutto sarà bene, e tutto sarà bene, ed ogni sorta di cosa sarà bene”. Nella sua opera Giuliana espresse una originale teoria della visione: l’uomo è cieco poiché è peccatore. Deve quindi imparare a vedere Dio in tutte le manifestazioni del creato. E l’amore di Dio, in quanto essenza di ogni cosa, ha il potere di mutare in bene ogni male.

Una statua che raffigura Giuliana nella cattedrale di Norwich

La mistica inglese visse in un’epoca segnata da guerre e pestilenze. Si chiamava Katherine, si era sposata molto giovane e aveva avuto due figli. La cosiddetta “peste dei piccoli” le portò via i due bambini ed il marito. Si rifugiò allora nell’Abbazia benedettina di Carrow situata dentro la città di Norwich, nell’Anglia orientale, a circa 100 miglia a nord est di Londra. Ma il venerdì santo del 1373 fu colpita da una gravissima malattia durante la quale ebbe le visioni della Passione di Cristo. Quando guarì, iniziò una vita di reclusione volontaria in una cella a fianco del santuario di San Julien a Norwich. E da San Giuliano prese il suo nuovo nome. Nella sua cella rielaborò le visioni avute durante la malattia e scrisse “Le Rivelazioni del Divino amore”.

Per Giuliana Dio è “nostra Madre tenerissima e carissima”. Padre e madre insieme. Nel suo libro, che ebbe un grande successo anche perché scritto da una donna, Giuliana si definisce “una semplice creatura che non conosce le lettere”. Simile in questo a S.Caterina da Siena. Di certo qualche chierico del vicino convento le fece conoscere alcuni scritti dei padri della Chiesa citati, in qualche modo, nelle “Rivelazioni”. Ma lei scriveva che la sua sapienza era “data da Dio” (“God-given”).

Fu anche la prima scrittrice ad usare il volgare per raggiungere con il suo messaggio anche le persone semplici.

Norwich, “dalle cinquanta chiese”, era all’epoca, dopo Londra, la più importante città inglese. E la cattedrale dedicata alla Santissima Trinità, costruita dal 1096 al 1109, possedeva una delle più importanti biblioteche d’Inghilterra.

La chiesa di San Giuliano a Norwich (foto: Charles Hutchins)

La mistica inglese visse fino a 74 anni, per l’epoca una età ragguardevole. Negli ultimi anni della sua vita decine e decine di persone la visitarono nella piccola cella adiacente al convento di Norwich per avere un consiglio e esporre le loro pene.

La mistica Margery Kemp, autrice della prima autobiografia conosciuta in Inghilterra, scrisse di un viaggio a Norwich nel 1414 per parlare con Giuliana, che considerava una guida spirituale.

E anche il poeta, saggista e drammaturgo americano T.S. Eliot (1888-1965), premio Nobel per la letteratura nel 1948 inserì la frase “E tutto sarà bene e / ogni sorta di cose sarà bene” tratta dalle “Rivelazioni” di Giuliana di Norwich nel Little Gidding, quarto poemetto dei “Quattro quartetti”.

Le “Rivelazioni” sono arrivate fino a noi in due distinte versioni: un “testo lungo” e un “testo breve”. La versione breve è la più antica anche se fu il “testo lungo” ad essere editato per primo nel 1670, dal benedettino parigino Serenus Cressy.

Virginia Valente