Il castello di Sorbello è una maestosa dimora eretta a partire dal X° secolo dalla famiglia dei Marchesi del Monte Santa Maria (da loro stessi rinominata in seguito Bourbon del Monte) su un’altura nella valle del torrente Niccone (affluente del Tevere) in un territorio a cavallo tra Umbria e Toscana.
Queste zone sono sempre state di confine e quindi luoghi di passaggio, ma anche di scontro tra città e stati. Per garantire la sicurezza propria e delle popolazioni locali i Marchesi del Monte edificarono numerosi castelli in tutta l’alta valle del Tevere e nelle zone limitrofe. Alcuni di questi edifici rimasero esclusivamente luoghi di difesa; altri, come Sorbello, assunsero con il tempo un ruolo di centro economico e di potere che preservarono fino al XIX° secolo.
Alle sue origini Sorbello era un luogo fortificato con funzioni di supporto difensivo al Castello di Civitella dei Marchesi (distrutto nel 1416 nei contrasti tra la famiglia e Città di Castello). Dal versante nord-est è visibile parte della sua struttura più antica, con l’ingresso originale ad un’altezza di un paio di metri superiore al livello attuale del terreno. Da qui si accede ancora oggi all’antico cortile con il pozzo ed il mastio che domina sulla parte medievale dell’edificio. Sopra l’ingresso sono visibili, sulla parete esterna, i supporti in pietra della gogna utilizzata per esporre i condannati in luogo visibile a tutta la valle.
Nel Quattrocento il marchese Cerbone, per risolvere problemi dinastici e divenire marchese del Monte Santa Maria, sterminò tutti i discendenti degli altri rami della famiglia e decise di dividere i suoi domini con il fratello Ludovico. Quest’ultimo scelse Sorbello come propria fissa dimora divenendo il primo Bourbon del Monte a vivere in modo stabile nel castello.
Da lui discese il ramo marchionale di Sorbello che con il figlio Giovanni Matteo, ottenne l’investitura imperiale del feudo che da allora il feudo fu governato in autonomia fino al 1819.
Il ruolo di centro di uno stato indipendente ha comportato le trasformazioni che dal finire del ‘400 hanno reso il castello un luogo di rappresentanza per la famiglia Sorbello. Ai piccoli locali di una rocca medievale si affiancarono grandi saloni, decorati poi tra il Cinquecento e il Seicento. Questa maestosità dei nuovi salotti e sale da ricevimento era diretta ad impressionare gli ospiti che venivano in rappresentanza del Granduca di Toscana o dello Stato Pontificio. La struttura venne più che raddoppiata abbattendo con ogni probabilità un paio di torri sul versante sud-ovest e creando al loro posto un nuovo, ampio cortile.
Questo castello, a differenza di molte dimore dello stesso tipo, è sempre stato abitato e mantenuto vivo dalla famiglia Bourbon del Monte e dai suoi discendenti. E non è mai stato conquistato nel corso delle pur numerose guerre di età medievale e comunale.
Ne consegue che le modifiche apportate alla struttura si sono realizzate per sovrapposizione, senza eliminare le caratteristiche essenziali delle epoche precedenti ed ancora oggi un occhio attento può riconoscere le diverse fasi in cui sono state realizzate.
Tra Seicento e Settecento, quando la funzione difensiva stava perdendo di importanza, si pensò addirittura di trasformarlo in villa per adeguarsi alle mode dell’epoca. Venne allora abbattuta una parte del muro di cinta esterno per creare un accesso dal lato posteriore che nascondesse le antiche torri. Per fortuna questo progetto venne abbandonato dalla famiglia quando si decise la costruzione della villa del Pischiello sul lago Trasimeno.
Tra le sale più interessanti spicca la cosiddetta “Sala del Trono”, dove il marchese reggente esercitava la giustizia e riceveva gli ospiti di riguardo. È alta più di undici metri; nel Seicento fu decorata con colonne in affresco e dotata di un antico orologio con quadrante a sei ore.
La scala di accesso al piano nobile è di fattura seicentesca e sostituì le precedenti scale più piccole e consone ad una rocca medievale. Sono stati conservati in una lunetta due scalini dell’antica scala che conduceva direttamente alla Sala del Trono. La tradizione familiare vuole che questa scala sparita sia ancora oggi utilizzata ogni 19 di luglio dal fantasma di Battistello che viene sempre atteso con trepidazione.
L’attuale chiesa del castello è di impostazione settecentesca come dimostrano le decorazioni decisamente legate all’epoca. La realizzazione della chiesa attesta di un periodo fra Seicento e Settecento di relativa prosperità e di incremento demografico della comunità. Anche i casali colonici della tenuta circostante testimoniano ampliamenti e costruzioni riferibili a quel periodo.
I Sorbello nel Settecento si erano fortemente legati alla corte Savoia e numerosi esponenti della famiglia ebbero ruoli militari o amministrativi nell’ambito dello stato sabaudo. Tant’è che il marchese Carlo Emanuele di Sorbello, nato nel 1800, venne così chiamato perché tenuto a battesimo da Carlo Emanuele di Savoia. La famiglia era politicamente favorevole all’espansione del Piemonte ed all’unificazione italiana sotto Vittorio Emanuele e sosteneva le posizioni anti pontificie.
Durante il Risorgimento i patrioti perugini perseguitati (tra cui anche il primo sindaco di Perugia Danzetta), si rifugiarono a Sorbello, protetti dal marchese Carlo Emanuele.
Con la fine del feudo la grande costruzione fu utilizzata a beneficio dell’azienda agricola che circondava la struttura come luogo di immagazzinamento e stoccaggio dei prodotti e anche come sede delle botteghe artigiane a servizio dell’azienda.
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Il castello è ricco di storia e di aneddoti legati alla famiglia che lo abita: grazie alla Fondazione Ranieri di Sorbello è oggi visitabile su prenotazione per gruppi guidati interessati a scoprire il fascino del luogo e vivere l’atmosfera di epoche passate.
In questo periodo, nel rispetto delle normative di sicurezza, sarà possibile visitare il Castello di Sorbello in piccoli gruppi:
– tutti i giorni fino a venerdì 14 agosto
– lunedì 17 agosto
– venerdì 21 agosto
– da giovedì 27 agosto a domenica 13 settembre
Le visite dovranno essere obbligatoriamente prenotate almeno tre giorni prima e partiranno al raggiungimento di un numero minimo di visitatori prenotati. Durante la visita dovrà essere obbligatoriamente indossata la mascherina e dovranno essere rispettate le regole di distanziamento personale.
Per informazioni e prenotazioni:
Tel: 339 2222833 – 393 8030024 – 075 5732775 dal lunedì al giovedì (10.00 – 13.00 e 15.00 -17.00 )
E-mail: promoter@fondazioneranieri.org
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