Dal 2 al 10 aprile incontri, conferenze e approfondimenti a Foligno
dove nell’aprile 1472 vide la luce la prima edizione a stampa della Commedia
Foligno è la città dalle cui botteghe tipografiche vide la luce, nell’aprile del 1472, la prima edizione a stampa della Commedia.
La storia di questa edizione non si comprende appieno se non si considera la vocazione commerciale che la cittadina umbra poteva vantare sin da quell’epoca, e se non si considera in particolare il fenomeno delle fiere commerciali, che per la penisola italiana rappresentarono un momento determinante di crescita.
Al tempo, erano tre i più importanti eventi fieristici: Lanciano, Recanati e per l’appunto Foligno, capace di diventare uno dei primi centri di riferimento per la stampa dei libri, e non solo un dinamico luogo di commerci. Tra i protagonisti di tali eventi fieristici c’erano ovviamente i ricchi imprenditori folignati, come gli Orfini.
Proprio l’orafo Emiliano Orfini recita una parte non irrilevante nella storia della princeps della Commedia. Dal 1464 gestore della zecca di Roma, città all’avanguardia nella produzione libraria, riuscì a intuire le potenzialità della nuova tecnica ormai da qualche anno giunta in Italia grazie ai tedeschi. Alcuni di essi, erano a Foligno già dal 1463, e conoscevano la straordinaria invenzione di Gutenberg. Tra di loro c’era Johann Neumeister, con il quale Orfini entrò in società: era il 1469. Nel palazzo di famiglia Orfini approntò un laboratorio che, nel 1470, stampò la traduzione latina della Guerra gotica di Procopio messa a punto da Leonardo Bruni. Spinti dal successo di questa prima edizione, Orfini e Neumeister decisero di dare un seguito alla loro attività e, nel 1471, stamparono anche le Familiares di Cicerone. Quest’ultima opera, però, conosceva già numerose edizioni (non meno di otto) e i risultati delle vendite non furono quelli sperati, tanto da convincere Orfini ad abbandonare bruscamente la sua esperienza tipografica. A quel punto Neumeister fu costretto a trovare un nuovo socio, che si materializzò nel notaio trevano Evangelista Angelini.
E Angelini ebbe probabilmente un ruolo non secondario nella decisione di puntare sui testi in volgare abbandonando quelli in latino: a quell’altezza le opere di Petrarca e Boccaccio non erano ignote alla stampa ma altrettanto non si poteva dire per quelle di Dante. Per questo si puntò sulla Commedia, il cui testo peraltro non risultava poi così difficile da reperire in considerazione del grande successo che aveva incontrato in Umbria nel secolo precedente. Occasione propizia per smerciarla sarebbe stata proprio la fiera dell’Annunciazione, che per tradizione cominciava tre giorni prima dell’Annunciazione del 25 marzo e finiva tre giorni dopo. È così che l’11 aprile 1472 (o tra il 5 e il 6, come ha recentemente e argutamente suggerito Natale Vacalebre) vide la luce la prima edizione della Commedia. Divina, secondo Boccaccio.
Questa vicenda, rocambolesca e avvincente più di quanto questa rapida ricostruzione non possa lasciare intuire, e con essa l’interesse per l’antica tradizione tipografica folignate, è tornata prepotentemente alla ribalta in occasione della mostra Pagine di Dante. La Divina Commedia dal torchio al computer, che si è svolta nel 1989 a Foligno, dopo il successo alla Buchmesse di Francoforte che la aveva accolta l’anno precedente. A quel periodo risale la costituzione in città di un “Comitato di Coordinamento per lo Studio e la Promozione della Prima Edizione a Stampa della Commedia”, cui aderiscono il Comune di Foligno, la Cassa di Risparmio di Foligno, il Lyons’ Club, la Pro Foligno, con lo scopo di realizzare iniziative culturali legate all’evento.
Così dal 1991 ogni anno Foligno organizza celebrazioni (le Giornate Dantesche) che prevedono incontri, approfondimenti, conferenze e, a partire dal 2006, commissiona a un artista di chiara fama opere grafiche ispirate alle tre cantiche dantesche da inserire nella ristampa anastatica dell’editio princeps che si rinnova annualmente. Grazie al contributo di artisti dello spessore di Mimmo Paladino, Omar Galliani, Ivan Theimer, si è quindi andata componendo una collezione di arte contemporanea ispirata alla Commedia unica nel suo genere, che è conservata dalla Biblioteca Comunale, non a caso intitolata a Dante Alighieri. L’11 aprile del 2012 è stato invece inaugurato il Museo della Stampa di Foligno nelle sale di Palazzo Orfini, il palazzo nel quale era sorta la prototipografia Orfini Neumeister. Il nucleo centrale del Museo vede protagoniste le tre opere stampate da questa tipografia (la traduzione latina della Guerra gotica di Procopio realizzata da Leonardo Bruni, le Familiares di Cicerone e la Commedia di Dante) e offre un’ampia documentazione sull’attività delle cartiere della vicina Valle del Menotre e sulla produzione editoriale a Foligno tra il XV e il XIX secolo.
Dal 2020 le Giornate dantesche hanno conosciuto una nuova fase e un sensibile balzo in avanti che ha visto moltiplicarsi gli eventi e salire costantemente il loro livello, con un sempre maggiore coinvolgimento della città (anche impreziosita da installazioni che hanno restituito alcune delle più celebri terzine dantesche) e una crescente partecipazione delle scuole, destinatarie di numerose iniziative. Nel 2022, a 550 anni dalla prima edizione della Commedia, e con la prestigiosa collaborazione della Società Dante Alighieri, è stato inoltre realizzato il film 1472-2022. La Comedia di Foligno, che ripercorre le vicende che portarono alla stampa del poema.
Le Giornate dantesche 2024 si svolgeranno dal 2 al 10 aprile e vivranno una importante anteprima in occasione del Dantedì, che vedrà protagonista la scrittrice Melania Gaia Mazzucco, nel 2003 Premio Strega con il romanzo Vita. Tante le iniziative in programma.
Come da tradizione, un artista di rilievo – quest’anno Ugo La Pietra – sarà incaricato di “illustrare” la copia anastatica della editio princeps che verrà presentata alla città il 2 aprile, nel corso di un evento animato dal critico d’arte Italo Tomassoni e dallo stesso artista.
Ci saranno conferenze tenute da noti dantisti quali Alberto Casadei, Lino Pertile, Natascia Tonelli e Natale Vacalebre; presentazioni di libri con personaggi del calibro di Maria Grazia Calandrone (che presenterà Dove non mi hai portata) e Alessandro Masi (con Vita maledetta di Benvenuto Cellini); incontri con grandi nomi della scena culturale nazionale come Ferruccio de Bortoli.
E centrali saranno le iniziative completamente rivolte alle scuole: alle medie saranno dedicate due giornate laboratoriali a tema dantesco, mentre le superiori si sfideranno in occasione del concorso “Commediando”, che le vedrà impegnate a proporre una loro personalissima interpretazione di un canto della Commedia.
Le Giornate dantesche 2024 si concluderanno la sera del 10 aprile, quando a Giulio Rapetti, in arte Mogol, sarà consegnato un premio speciale, dopo che avrà ripercorso la sua straordinaria carriera attraverso musica e parole.
Cristiana Brunelli
Per ulteriori informazioni e programma completo: Giornate dantesche – Foligno