L’Olanda si prepara a celebrare Jheronimus Bosch (ca. 1450-1516) a 500 anni dalla morte. Cuore dei festeggiamenti sarà Den Bosch (chiamata anche ‘s-Hertogenbosch) nel sud dell’Olanda, città natale del grande artista.
Qui il più importante pittore medievale dei Paesi Bassi nacque e qui realizzò i suoi immortali dipinti. Per distinguersi dal padre e dal nonno, anch’essi pittori, firmò le sue opere con il nome del piccolo centro del Brabante. Così la parola Bosch diventò qualcosa di reale e di certo, in una vita artistica avvolta dal mistero. Un bosco, appunto, fitto di teorie e supposizioni.
Con Bosch gli strumenti classici della storia dell’arte mostrano in modo eclatante la loro inadeguatezza. A partire dalla cronologia e dalla paternità delle opere giunte fino a noi. Tutte senza data e solo alcune firmate.
Veri capolavori in cui l’artista racconta il male, la follia, le tentazioni. Affronta, lieve e profondo le allucinazioni degli individui, la forza del peccato, gli agguati del maligno. Alchimie e magie, mescolate a credenze popolari, storie religiose e insegnamenti morali. Mostruose figure che spuntano da gusci d’uovo. Forme abbozzate. Animali fantastici o meccanizzati e inquietanti macchine animalesche. Sogni e leggende, astrologie, tarocchi, paure e antiche sapienze. Strumenti musicali e oggetti capricciosi.
Bosch fu un funambolo della forma. Un giocoliere capace di danzare sul filo delle umane ossessioni. José de Singuenza, un monaco jerominita vissuto nel Seicento, disse che l’artista olandese vedeva e dipingeva gli uomini non “così come appaiono di fuori” ma piuttosto “come sono realmente”.
La critica moderna ha spesso affrontato la sua opera attraverso spericolate chiavi di lettura con richiami erotici, esoterici, favolistici e anche psicanalitici. Fino a vedere in lui l’antesignano dell’artista “maledetto”, espressionista o surrealista ante litteram, sfuggente ad ogni catalogazione. Quel che è certo è che Bosch ha lasciato tracce evidenti nelle opere di molti grandi artisti venuti dopo di lui. E il suo genio rispunta ancora nei moderni strumenti della comunicazione, nella grafica, nei messaggi pubblicitari, nel cinema e nella letteratura.
Il pittore nacque alla fine della guerra dei Cent’anni, in una fase di risveglio economico e sociale. La nuova ricchezza produsse benessere ma anche corruzione in una società che oscillava tra il culto dei piaceri e il senso del peccato.
Bosch diventò famoso con i primi dipinti realizzati alla fine del Quattrocento: “I sette peccati capitali”, “Le nozze di Cana” e “La cura della follia”. Filippo il Bello, re di Spagna, gli commissionò il “Giudizio universale”.
Gli splendidi trittici dipinti, costituiti da una tavola centrale e da due pannelli laterali con raffigurazioni sia all’esterno che all’interno, che si possono aprire e chiudere come sportelli, arrivarono nei primi anni del Cinquecento. Il più celebre è il “Giardino delle delizie”, grande racconto allegorico che attraversa la creazione del mondo, il primo peccato dell’uomo, le tentazioni della carne e l’incubo dell’Inferno.
L’evento principale dell’anno celebrativo 2016 è rappresentato dalla mostra “Jheronimus Bosch – Visioni di un genio”, annunciata dal Noordbrabants Museum, dal 13 febbraio all’8 maggio 2016, sulla piazza del mercato di Den Bosch, proprio dove sorgeva il celebre atelier dell’artista.
Sarà la più grande esposizione mai realizzata delle opere di Bosch. Verranno esposti 20 dipinti (tavole e trittici) e 19 disegni. Per tutto il 2016 i sette musei principali della regione del Brabante presenteranno “Bosch Grand Tour”: tredici mostre suddivise in sette musei nelle città di Den Bosch, Breda, Eindhoven e Tilburg.
Nella città natale dell’artista, al ricco calendario delle esposizioni si aggiungeranno numerosi altri eventi. Il 4 e il 5 giugno, con il “Bosch Word”, le strade che circondano il “Jheronimus Bosch Art Center” rivivranno le tradizioni medioevali della città, con musica, spettacoli di giocolieri e giullari, giochi per bambini e bancarelle. Nello stesso mese si terrà una parata di creazioni artistiche galleggianti ispirata al mondo di Jheronimus Bosch lungo i canali del fiume Dommel.
Virginia Valente
Sito ufficiale delle celebrazioni: www.bosch500.nl