Papi figli d’arte

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papiÈ l’istituzione più antica e importante del mondo ma è anche l’unica monarchia che non si trasmette per discendenza. Almeno ufficialmente.

In realtà, in quasi duemila anni di storia del papato non sono mancati papi figli di papi. Ma la cosa più sorprendente è scoprire che tra essi non ci sono soltanto discendenti illegittimi di papi corrotti e nepotisti, ma anche regolarissimi figli di pontefici o di vescovi regolarmente sposati, e addirittura dei santi di “sangue santo”.

Fino ad almeno il VI secolo, infatti, non esisteva alcun obbligo di celibato per i chierici nella Chiesa cattolica e tanto i preti quanto i vescovi (e quindi i papi – che sono i vescovi di Roma) erano sposati.

A testimoniarlo ci sono lapidi funerarie (come quella rinvenuta nell’area cimiteriale di San Valentino a Terni, in cui si parla di una “venerabile donna vescovessa”, ovvero moglie del vescovo) ma anche illustri personaggi come San Gregorio Naziazieno, patriarca di Costantinopoli e figlio di un vescovo, san Patrizio, figlio di un diacono e nipote di un prete e Teodoro – papa dal 642 al 649 – figlio del vescovo di Gerusalemme.

Gregorio Magno, papa dal 590 al 604, proveniva addirittura da un’intera dinastia di pontefici: era infatti un discendente di Agapito I (papa dal 535 al 536) e di Felice III, papa dal 483 al 492.

Felice, infatti – il cui padre era un prete – tra i suoi figli aveva avuto Gordiano, a sua volta padre di papa Agapito e di Palatino, il cui figlio Gordiano era il padre di Gregorio Magno.

Ottone I incontra Giovanni XII, Laboratorio di Diebold Lauber, 1450

Ottone I incontra Giovanni XII, Laboratorio di Diebold Lauber, 1450

Ormisda, papa dal 514 al 523 e venerato come santo, è regolarmente sposato e suo figlio Silverio, come lui, diventerà sia papa – dal 536 al 537 – che santo.

Contesto decisamente diverso è invece quello in cui si muove papa Sergio III tra il 904 e il 911, in un’epoca in cui gli uomini sposati non sono più ammessi al sacerdozio ma la Curia romana è precipitata nel degrado e nella corruzione.

Sergio è celibe ma pienamente coinvolto nella “pornocrazia” con cui Teodora e la figlia Marozia dominano Roma e la Chiesa, e diventa l’amante di Marozia che ha appena 15 anni ed è sposata. Secondo maldicenze piuttosto attendibili messe in giro per primo da Liutprando, vescovo di Cremona e collaboratore dell’imperatore Ottone, è proprio lui il padre del primo figlio di Marozia, Giovanni. E sarà proprio Giovanni – dopo la morte di Sergio e i pontificati di Leone VI e Stefano VII – ad essere imposto come papa dalla spregiudicata Marozia ad appena 21 anni, con il nome di Giovanni XI.

Un pettegolezzo, quello sulla paternità del giovane pontefice, preso per buono anche dallo stesso Liber Pontificalis che considera papa Giovanni come figlio di papa Sergio. D’altra parte nome e stirpe continueranno a sedere sul trono di Pietro: Alberico, fratello di Giovanni XI, è infatti il padre di Giovanni XII, altro famigerato pontefice, eletto addirittura a 18 anni e papa due volte: dal 955 al 963 (quando viene deposto) e di nuovo nel 964, anno in cui muore ad appena tre mesi dalla seconda elezione, ucciso da un oste che l’ha sorpreso a letto con la moglie.

Arnaldo Casali