I luoghi del Festival – La sala Trecentesca di Gubbio

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Palazzo PretorioLa sala Trecentesca che ospita gli incontri con gli autori del Festival del Medioevo è nel piano più alto della sede del Comune di Gubbio.
Il Palazzo Pretorio occupa il lato orientale della elegante piazza pensile che lo unisce al Palazzo dei Consoli. Come l’edificio “gemello”, fu con ogni probabilità progettato dal Gattapone. Era destinato ad ospitare il Podestà, il capo del potere esecutivo cittadino, che nella Gubbio medievale svolgeva funzioni complementari al potere legislativo dei Consoli. La sua costruzione iniziò nel 1349 e proseguì fino al XVII secolo. Il palazzo è rimasto incompiuto forse per le difficoltà economiche del comune o per l’infierire della peste che all’epoca martoriava Gubbio. Lungo gli spigoli dell’edificio, nel lato che guarda la piazza, i segni della brusca interruzione dei lavori sono ancora incisi sulla pietra. Era il 1350. In quell’anno Giovanni Gabrielli, esautorò la democrazia comunale e con un colpo di mano divenne signore della città.

Nelle intenzioni di chi disegnò l’opera, l’edificio doveva avere la stessa altezza e lo stesso coronamento di merli del prospicente Palazzo dei Consoli.
La costruzione in mattoni addossata sulla sinistra del palazzo risale alla fine del Seicento. Tutto l’edificio è stato sottoposto ad un importante lavoro di restauro e di consolidamento, terminato nel 2003, dopo i danneggiamenti subiti nel terremoto che nel 1997 colpì l’Umbria.

InternoSalaTrecentescaL’eccezionale valore architettonico del Palazzo del Pretorio si può cogliere nella arditezza del progetto originario: un unico pilastro centrale sul quale poggiano gli archi robusti che si congiungono ai muri perimetrali e sorreggono in modo elegante il carico delle ampie volte e dei solai. Originali soluzioni tecniche riducono, quanto più possibile, il peso del tetto. Due ascensori consentono di salire fino all’ultimo piano dell’edificio.

Nella sala del sindaco, spiccano le tele di Francesco Allegrini, considerato il maggiore affreschista umbro del Seicento: raffigurano due delle tante e rinomate “Battaglie” dipinte dal celebre artista. Il Palazzo ospita anche una ricca biblioteca fondata nel 1666 dal vescovo Alessandro Sperelli, e l’archivio Armanni, che conserva molti preziosi manoscritti e codici, fra i quali la “Storia di Gubbio” del Greffolino.