I maschi. Le femmine. Il potere. Facciamo all’amore nel Medioevo russo l’ultimo libro dello storico e saggista Aldo C. Marturano (in vendita su Amazon) è dedicato all’analisi della lotta fra i sessi nella storia del nordest europeo tra il IX e il XIV secolo.
Un viaggio nelle vicende della Rus di Kiev e dell’intero Medioevo russo, melting pot di popoli, in cui germani-svedesi-varjaghi e baltoslavi-ugro-finniturchi si rimescolano e si rinominano di continuo. Un mondo poco conosciuto in Occidente, nel quale il sesso è spesso la chiave di volta per capire complicati aspetti geostorici e multietnici.
A partire dalla russificazione dei due grandi blocchi etnici che popolano la Pianura Russa dopo lo smembramento definitivo della Rus di Kiev: i Turcofoni delle steppe e del Caucaso e gli Ugro-finni del nord. Un mondo nel quale i costumi sessuali, conservatisi quasi celati alle occhiate severe dei preti cristiani, ebbero un enorme peso specifico nel provocare un’ostilità diffusa contro la politica delle centrali cristiane di Kiev. L’auspicato stato slavo-russo di Kiev resterà in ogni caso guidato dai costumi dettati dal clero maschile e per il resto gestito dai sovrani militari. La donna, seppure protagonista di importanti vicende storiche, rimarrà dietro le quinte.
Di particolare interesse, alcune testimonianze, riportate nel saggio di Marturano, sui comportamenti della vita quotidiana nell’immensa Pianura Russa: “Dal francescano Guglielmo di Rubruck (XIII secolo) in viaggio verso la Mongolia e di passaggio nella regione oggi moscovita, allora occupata in maggioranza dagli ugro-finni, sappiamo che le donne di quelle parti sono molto libere tanto che i loro consorti non mostrano alcuna gelosia se esse hanno rapporti sessuali con altri uomini. Né esse lo sono se i loro consorti preferiscono, per far sesso, comprarsi e tenersi in casa una schiava appena adolescente.
Un uso giustificato sotto ogni punto di vista è quello della donna di procurarsi un nuovo marito se il vecchio parte per una campagna militare o per un lontano mercato. Non solo, il nuovo coniuge nel caso che il vecchio ritornasse non è sempre detto che sia liquidato o scacciato ma convive!
E che dire del costume riscontrato a Grande Novgorod, città fondata da tre etnie e rimasta multietnica fino alla sua caduta nel XV secolo, dove un marito, desideroso di liberarsi della consorte che non lo soddisfa più a far sesso, venda quest’ultima al mercato?
Se nel nord della Carelia fra i Lapponi (Saami) la moglie o la figlia è offerta all’ospite di riguardo, nel sud, nel Caucaso, Giosafat Barbaro (siamo però già nel XV secolo) assiste a una scenetta davvero imbarazzante fra un conoscente genovese e la moglie del suo ospitante locale.
Succede che (citiamo da Duccio Balestracci) il detto tipo entra in casa della signora mentre il marito è assente e si mette tranquillamente a palpeggiarla fino a chiedere alla dama di mettergli le mani nelle brache per liberarlo dalle pulci e costei lo fa senza scomporsi”.
Virginia Valente
Aldo C. Marturano è uno dei più importanti studiosi e conoscitori del Medioevo Russo. Ha studiato nell’Università di Bari e in quella di Pavia. Giramondo, poliglotta (parla e scrive correntemente russo, inglese, tedesco, francese, spagnolo e ungherese) ha pubblicato diverse opere, vendute on line, tra cui La Rus di Kiev fra mafie e colpi di stato; Càzari e Russi, un’avventura ebraica medievale; La selva, l’Europa e il Medioevo Russo; Olga la Russa; L’ombra dei Tartari; La Badessa delle Paludi; L’ultimo Amore di Novgorod; Mescekh; Il Paese degli Ebrei dimenticati; Andrea deve morire; Storie di Cavalieri e di Lituani; Pian delle Beccacce e Vita di Smierd. Cibo e magia nel Medioevo Russo. Marturano ha curato la sezione Medioevo Russo su www.mondimedievali.net, il sito ideato dallo storico Raffaele Licinio. Altre sue opere sul Medioevo russo sono visibili nei maggiori portali editoriali on line.