Uno studio pubblicato su Nature collega a grandi eruzioni vulcaniche l’origine e le conseguenze dei cambiamenti climatici anomali che interessarono Europa e Medio Oriente a partire dal 536 d.C., quando Cassiodoro (politico, letterato e storico vissuto all’inizio del VI sec.) descrive estati fredde e inverni molto secchi.
Le nubi di cenere vulcanica avrebbero schermato i raggi del sole e il conseguente calo delle temperature avrebbe innescato reazioni a catena: siccità, scarsità di cibo e la cosiddetta “peste di Giustiniano”, che tra il 541 e il 542 uccise un terzo della popolazione del continente.