Sarà visitabile fino al 12 gennaio 2020 la mostra al Palazzo Ducale di Gubbio dedicata a tutte le monete con l’effigie di sant’Ubaldo, patrono e icona della città umbra. Decine di rari esemplari lungo l’arco di quattro secoli finalmente visibili al pubblico. Un dettagliato saggio catalogo per riscoprire la figura del patrono attraverso la zecca eugubina.
Da Guidantonio di Montefeltro a papa Clemente XIII, Gubbio ha battuto decine tipi di monete con la figura del santo patrono che ha attraversato indenne capovolgimenti di potere, guerre, momenti difficili per la città e la sua gente.
La mostra è stata inaugurata nell’ambito del Festival del Medioevo 2019. E’ curata da Andrea Cavicchi, studioso di monetazione antica e medievale ed autore o curatore di numerosi volumi, articoli e mostre tematiche.
Tra la zecca, la città e il patrono esiste, del resto, un legame del particolare: nel saggio catalogo di 160 pagine a colori edito a corredo dell’esposizione, infatti, si legge come in tutti i periodi di battitura – da quello montefeltresco ai periodi sotto i Della Rovere o i Medici fino al dominio pontificio e alla chiusura dell’officina monetaria – a sant’Ubaldo sia stato riservato un posto d’onore nell’iconografia.
Vera e propria “figura identitaria collettiva” della città e della gente di Gubbio e del territorio, il santo appare così su monete di vari tipi: piccioli, bolognini, quattrini nonché su rarissimi grossi in argento e ducati in oro nonché sugli rarissime monete di Francesco Maria II Della Rovere. Saranno infine le monetazioni eugubine di sei pontefici, da Clemente XI a Clemente XIII, a riportare nel XVIII secolo l’effigie di sant’Ubaldo sulle coniazioni cittadine, fin quasi alla chiusura della zecca.
La mostra e il catalogo sono stati promossi dall’Università dei Muratori Scalpellini e Arti Congeneri di Gubbio con i patrocini del Mibac – Polo Museale dell’Umbria, della Regione Umbria, del Comune di Gubbio e della Chiesa Eugubina. Sponsor economici e tecnici del territorio hanno altresì contribuito a rendere possibile l’evento.