Il Medioevo, in tutto il suo splendore, rivive a Bevagna con il Mercato delle Gaite.
Una manifestazione di altissimo valore storico e culturale: per dieci giorni la città rievoca le usanze e le cerimonie dei suoi antichi statuti e propone affascinanti spaccati della vita quotidiana in un borgo medievale tra il 1250 e il 1350.
Un programma ricco di eventi d’ogni tipo e per tutte le età, quasi tutti gratuiti.
Le quattro gaite, San Giorgio, San Giovanni, San Pietro e Santa Maria si affrontano in quattro sfide (gara dei mestieri, gara gastronomica, gara del mercato, gara di tiro con l’arco) per aggiudicarsi il palio della vittoria.
La cittadina umbra fa parte del club dei “Borghi più belli d’Italia”. Vanta una delle più belle piazze della penisola e numerosi riconoscimenti, tra cui quello di “Città Gioiello d’Italia”. La ventisettesima edizione è ricca di animazione con molteplici compagnie provenienti da tutta Italia che allieteranno le serate e i fine settimana con spettacoli itineranti e concerti di musica medievale.
Una storia dal sapore longobardo Lo dice il nome, “guaita o gaita”, che deriva da Watha, “guardia”, termine longobardo che indica i quattro quartieri (Gaita San Giorgio, San Giovanni, San Pietro e Santa Maria) nei quali erano suddivisi Bevagna e il territorio circostante.
L’antica conformazione urbanistica è attestata dagli Statuti comunali del XVI secolo ed è proprio sulla base di questi testi che durante la festa si ricreano i momenti più rappresentativi e suggestivi per rievocare le storiche magistrature cittadine, la vita sociale e le attività economiche dell’antica Mevania. E sempre dagli statuti si ricavano preziose notizie circa l’economia cittadina, le modalità e le tecniche di produzione dei principali prodotti locali, il funzionamento dei forni, dei mulini, l’organizzazione di alcune botteghe, le norme di vendita di determinate merci. Dettagliate indicazioni regolano infine i pesi e le misure adottati nel territorio di Bevagna.
Privilegiati punti di vendita sono le trasanne poste nella piazza maggiore, nelle quali si potevano vendere pane, frutta, spezie, sale e pesce, seguendo precise norme igieniche. Il vino era venduto in vasi sigillati che, secondo la capacità, si chiamavano pitictum, mezzeto e foglietta. E precise indicazioni dettavano i metodi di macellazione degli animali e vendita della carne, così come l’organizzazione del lavoro nei mulini e delle merci che producevano.
I mercati Oggi, la manifestazione vive il suo momento più significativo nei giorni del mercato, che si sviluppa all’interno dei quattro quartieri. Nel rispetto sostanziale dei dati offerti dalle conoscenze storiche, ogni Gaita ha saputo dare al proprio mercato una fisionomia autonoma e, per certi versi, caratterizzante. Così si va da allestimenti apparentemente poveri, nei quali si offrono esclusivamente prodotti locali, a soluzioni più articolate, nelle quali si dà spazio anche all’intervento di artigiani esterni.
Le vie si popolano di banchi e si animano del rumore delle botteghe nelle quali il visitatore può trovare stoffe, oggetti in cuoio, vimini, cordami, carta, ferro battuto, rame, candele lavorate a mano e ancora formaggio, pesce, pane appena sfornato e focacce.
Le botteghe dei mestieri A completamento del mercato è stata concepita la realizzazione di alcuni mestieri medievali, secondo le antiche tecniche di lavorazione e di produzione. Qui le Gaite si caratterizzano per interpretazioni autonome, ispirate sia ad una rigorosa fedeltà alla realtà economica della Bevagna medievale (forno, tele, lavorazione del ferro), sia ad una lettura più libera, ma altrettanto fedele nella riproduzione delle tecniche e degli strumenti di produzione. Le botteghe rimangono aperte per l’intera settimana.
I giochi e le sfide Ci sono anche altri appuntamenti nelle giornate della festa, a partire dalla cerimonia di apertura del Mercato delle Gaite, nella quale l’intero paese si ritrova nella piazza in una cornice festosa e originale. La gara di tiro con l’arco, le taverne dove si ha la possibilità di gustare cibi tratti da antichi ricettari e godere di sapori insoliti e per lo più dimenticati. E non mancano le iniziative culturali, con incontri-studio su temi inerenti, come la religiosità medievale, ma anche la musica, la danza e il teatro.
Per il programma completo: www.ilmercatodellegaite.it