In edicola dal 7 aprile sulla rivista mensile MedioEvo, un dossier dedicato allo straordinario patrimonio storico di Lucca.
Capitale del pellegrinaggio, vero e proprio nodo viario dei percorsi che portavano a Roma, Gerusalemme e Santiago, la splendida città della Toscana custodisce memorie e simboli di un’epoca segnata dai grandi viaggi della fede. Un invito alla riscoperta di questo straordinario e profondo patrimonio storico-culturale.
Nel dossier, curato dal Festival del Medioevo e promosso dal Comune di Lucca, articoli di Franco Cardini, Raffaele Savigni, Ilaria Sabbatini e Alessandro Bedini:
IL LABIRINTO NELLA CATTEDRALE
di Franco Cardini
L’affascinante viaggio alla scoperta del significato del celebre labirinto scolpito su un pilastro dell’antiportico della Cattedrale di San Martino. Dal mito di Teseo e il Minotauro, espressione di lotta spirituale e resurrezione, fino a simbolo di percorso iniziatico e mistico viaggio verso la Santa Mèta, tanto terrena quanto celeste.
I 950 ANNI DI SAN MARTINO
di Raffaele Savigni
La storia della cattedrale consacrata nel 1070. Un’opera grandiosa, fulgido simbolo della città “splendente e tramite della luce”, onorata da papa Alessandro II con una grazia speciale perché considerava i lucchesi “suo popolo peculiare” e testimonianza architettonica della riforma ecclesiastica e sociale di Lucca.
UN VOLTO MISTERIOSO E AMATISSIMO
di Ilaria Sabbatini
Il crocifisso ligneo della cattedrale di San Martino, universalmente noto come Volto Santo. La profondità e l’estensione del suo culto fu enorme: dalle antiche testimonianze, come l’omaggio da parte di Carlo Magno con un pallio d’oro lucente e le leggendarie visioni della statua il cui volto fu scolpito per intervento divino, fino all’età contemporanea.
“DEUS LO VOLT!” LUCCA ALLA PRIMA CROCIATA
di Alessandro Bedini
Sono i primi giorni del novembre 1096 quando i cavalieri crociati compaiono per le strade di Lucca. Sono le avanguardie della colonna franco-normanno-fiamminga che, al grido di «Deus lo volt!», amplificano l’esortazione di Urbano II affinché il popolo lucchese si unisca alla spedizione in Terra Santa. L’appello del papa non rimarrà inascoltato e Lucca offrirà alla causa i suoi cavalieri crociati.